Abusi edilizi, Sicilia: a Licata il consiglio comunale cerca di sospendere le demolizioni

By Redazione Ago 2, 2017

Se in Corsica fa scandalo la notizia della mancata demolizione delle ville Ferracci, in Sicilia, a Licata, in Sicilia, l’atto di demolizione delle case abusive c’è  stato. Ma il consiglio municipale, contro il volere del sindaco, prova ad annullarlo.

Esatto: a Licata il Consiglio comunale prova a fermare le ruspe e il sindaco, sotto scorta per le minacce subite dagli abusivi, va su tutte le furie.  Il Consiglio comunale straordinario riunitosi in un giorno festivo, ha tentato di fermare le ruspe con l’invio di un atto di indirizzo inviato al prefetto Nicola Diomede col quale si chiedeva di interrompere la demolizione degli edifici costruiti entro i 150 metri dalla battigia. Ma il sindaco Angelo Cambiano va per la sua strada. “E’ un atto nullo e nulla infatti cambia, c’è un provvedimento chiaro ed efficace e rispetto a questo non si torna indietro”, conferma, parlando di atto propagandistico e chiedendo al contempo che la linea dura sia attuata in tutta la Sicilia per non rimanere isolato. Due le abitazioni abbattute oggi, in un clima questa volta meno rovente. Sono quarantotto finora gli edifici illegali demoliti.

Il documento è stato approvato all’unanimità dai 17 consiglieri d’opposizione presenti durante la seduta, riunita con urgenza dalla Presidente del Consiglio comunale Carmelinda Callea.

Nell’atto di indirizzo si chiede l’immediata sospensione o il rinvio delle procedure di demolizione di immobili abusivi, entro i 150 metri dalla battigia. “Ma è un atto che non può produrre alcun effetto – dice Cambiano- in questo modo non si fa altro che ingenerare confusione tra la gente e tutto questo non fa bene a nessuno. Passa, in sostanza, il messaggio che il sindaco può sospendere le demolizioni, mentre non è affatto così. Mi chiedo perché questa richiesta non sia stata fatta un anno fa”.
Secondo Cambiano  con questo atto di indirizzo “si divide il mondo tra buoni e cattivi”: “Da un lato i buoni che vogliono salvare le case e dall’altro lato il sindaco cattivo che vuole applicare la legge. E’ una situazione anomala”. Già.

Fonte: la Repubblica

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