L’azienda Altéo Alumina autorizzata a riversare fanghi tossici nel Mediterraneo per sei anni

L’Altéo Alumina di Gardanne, cittadina provenzale a 25 km da Marsiglia utilizza baxite e carbone per la produzione dell’alluminio. Costruita nel 1893, ha alle sue dipendenze 400 operai a cui si aggiungono 250 operai subalppaltati.

Il prefetto del dipartimento delle Bocche del Rodano Stéphane Bouillon ha autorizzato a scaricare ancora per sei anni nel Mediterraneo alcuni fanghi tossici residui della lavorazione dell’alluminio.

La decisione è stata approvata dal primo ministro Manuel Valls mentre la ministra dell’ecologia Ségolène Royal ha dimostrato di non essere d’accordo ma ha detto che si tratta del (duro) conto da pagare se non si vuol perdere il lavoro.

I fanghi tossici oltre a mettere in pericolo le biodiversità del Parco nazionale delle Calanques nato nel 2012 visititato da 2 milioni di persone l’anno con le perle di La Ciotat e Cassis mette anche in pericolo la Corsica.

Questa notizia è presto arrivata nell’isola dove sezione còrsa dell’ONG ambientalista e animalista Global Earth Keeper ha chiesto alla popolazione di mobilitarsi e sensibilizzarsi contro l’azienda e il governo per questa decisione. Si è subito fatto sentire il presidente del Consiglio esecutivo della Corsica Gilles Simeoni che si è subito dimostrato fortemente contrario a questa decisione che riporta alla mente i fatti del 1972 con l’italiana Montedison che scaricava anch’essa i fanghi tossici davanti all’isola, nel canale di Corsica. Oltre a Simeoni si sono fatti sentire Fabianna Giovannini, presidente dell’Agenzia per lo sviluppo sostenibile e della pianificazione urbanistica della Corsica e François Alfonsi, presidente dell’Alleanza Libera Europea.

Inoltre l’Ufficio dell’ambiente della Corsica diretto dal consigliere Pierre Ghionga è particolarmente preoccupato per questa decisione presa e che queste fuoriuscite sono assolutamente inaccettabili; e lo sono ancora meno in una zona protetta che serve come punto di riferimento eccezionale patrimonio naturale mondiale di 60 specie marine e 14 habitat di interesse comunitario considerate rare e fragili in Europa.
L’Ufficio Ambiente della Corsica supporta pienamente tutti coloro che sono contro questa autorizzazione e chiede al governo di togliere l’autorizzazione e ad Alteo di investire subito per raggiungere la conformità con le normative contro l’inquinamento.

L’Ufficio ha inoltre aggiunto che questa decisione va in contrasto con la decisione del governo di creare il Parco naturale marino del Capo Corso che è in via di attuazione e comprenderà la zona marina a nord della Corsica.

L’azienda ha affermato di aver ridotto la tossicità delle sue lavorazioni industriali ma Le Monde afferma che ogni giorno per sei anni l’azienda metallurgica potrebbe scaricare nel Mediterraneo per sei anni una quantità giornaliera di 6 tonnellate di alluminio, 83 chili di ferro, 11 chilogrammi di arsenico e 20 mg di mercurio molto dannoso per la fauna e flora sottomarina (vedi Malattia di Minamata).

 

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inquinamento altea

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Fonti: Corse Net Infos, francetvinfo, Le Monde, Monde Diplomtique e Mr Mondialisation

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One thought on “L’azienda Altéo Alumina autorizzata a riversare fanghi tossici nel Mediterraneo per sei anni”
  1. Speriamo bene, se la considerazione che in continente è la stessa per le richieste formulate in varie sedi per una maggiore libertà di espresssione tenendo conto delle specificità della Corsica nonché di rappresentanza della identità corsa, allora mi auguro vivamente di sbagliare nel pensare che le richieste sacrosante di adesso per questa vicenda avranno una scarsa attenzione e non vorrei passare per ”Cassandra”!

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