Leonetto Cipriani e Michele Viale-Prelà: due corsi a Bologna divisi dal Risorgimento

Il vescovo Michele Viale-Prelà nacque a Bastia nel 1799, mentre Leonetto Cipriani nacque a Centuri, un piccolo paese nella penisola di Capo Corso nel 1812 a 50 km da Bastia.

Pur essendo nati a solo 50 km di distanza uno dall’altra nacquero uno all’alba e l’altro quasi al tramonto dell’Impero Napoleonico; invece le loro vite furono legate alla storia dell’Italia risorgimentale ed entrambi si trovarono a Bologna sulle parti opposte della barricata, infatti Cipriani sostenne sempre l’Unità d’Italia, mentre Viale-Prelà fu sempre fedele al potere temporale del Papa e quindi fu un oppositore dell’Italia unita.

Cipriani svolse una carriera diplomatica al servizio dei Savoia e dopo esser stato anche membro del quartier generale di Napoleone III durante la Seconda Guerra d’Indipendenza; anche Viale-Prelà dopo esser nominato sacerdote e aver preso il dottorato in filosofia alla Sapienza trascorse molti anni la carriera diplomatica per la Santa Sede infatti fu assistente alla nunziatura apostolica in Svizzera e in Baviera.

Il 28 settembre 1855 Viale-Prelà venne nominato arcivescovo di Bologna come successore del milanese Carlo Oppizzoni, all’epoca Bologna era anche parte dello Stato Pontificio quindi il vescovo rappresentava sia il potere spirituale che quello temporale del Papa.

L’arcivescovo di Bologna, il bastiese Michele Viale-Prelà (1799-1860)

 

La mattina del 12 giugno 1859 le truppe austriache abbandonarono Bologna a causa della sconfitta di Magenta. Lasciò Bologna anche l’ultimo cardinale legato pontificio, Giuseppe Milesi Pironi Ferretti mentre rimase in città l’arcivescovo Viale-Prelà che persuase i cittadini bolognesi a non collaborare con le nuove autorità, ma questa sua iniziativa ebbe poco successo.

Quindi nacque il governo provvisorio delle Romagne con a capo Massimo D’Azeglio che aveva il compito di portare all’annessione al Regno di Sardegna delle ex Legazioni pontificie e il 2 agosto su indicazione di Napoleone III venne nominato governatore delle generale delle Romagne proprio il còrso Leonetto Cipriani, la sua vita e le sue idee lo rendevano un perfetto trait-d’union tra Francia, Savoia e idee risorgimentali.

Una volta ottenuta la nomina Cipriani inviò a settembre a Firenze l’incaricato d’affari Emanuele Marliani per trattare presso il governo provvisorio toscano l’unione con gli ex ducati emiliani (Parma e Piacenza, Modena e Reggio) e con le ex legazioni romagnole. Il marchese Ridolfi che era ministro degli esteri di Toscana fu favorevole mentre il ministro presidente Bettino Ricasoli si oppose.

Inoltre durante il suo governo Cipriani riuscì a far eleggere l’Assemblea nazionale delle Romagne che il 24 settembre venne ricevuta da Vittorio Emanuele II a Monza e il 7 novembre il Cipriani diede le dimissioni. Al suo posto subentrò il principe Eugenio di Savoia Carignano che concluse l’annessione dell’Emilia, della Romagna e dell’ex Granducato di Toscana al Regno di Sardegna.

Nonostante questi eventi l’arcivescovo non si spostò mai dal Palazzo Arcivescovile e Viale-Prelà morì il 15 maggio 1860 e Bologna fu sede vacante fino alla fine del 1863. In questo lungo periodo ci furono i plebisciti l’11 e il 12 marzo 1860 con solo 254 voti contrari nelle Romagne e il 18 dello stesso mese entrarono a far parte del Regno di Sardegna e quindi dell’Italia unita, grazie soprattutto al lavoro del Cipriani.

Cipriani partecipò alla Spedizione dei Mille e fu uno dei due còrsi della spedizione (il giovane bastiese Desiderato Pietri però morì appena sbarcato a Marsala), nel 1865 venne nominato senatore ma dopo la firma del trattato sulla Triplice Alleanza nel 1882 con l’Impero d’Austria decise di tornare ddefinitivmante a Centuri dove morì tre anni dopo.

A Leonetto Cipriani è dedicata una via a Bologna nel quartiere Porto-Saragozza, mentre l’arcivescovo Viale-Prelà è sepolto nella Cattedrale di San Pietro.

Partenza degli austriaci da Bologna il 12 giugno 1859, litografia di Giovanni Travani.

 

Fonte: Archivio di Stato di Bologna e Museo civico del Risorgimento

Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

By Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

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