L’ex primo ministro François Fillon e fedelissimo dell’ex presidente Nicolas Sarkozy ha chiesto al presidente della Repubblica François Hollande una reazione al discorso inaugurale di Gilles Simeoni per l’inizio del suo mandato, perché “ha fatto un discorso in una lingua che, ad oggi, non è quella della Repubblica”, in cui si è riferito a dei “prigionieri politici” che esistono solo nell’immaginario dei nazionalisti e ha rivolto “insulti alla storia del nostro Paese”.
Fillon ha affermato che Gilles Simeoni quando ha cominciato il suo mandato uscendo vincitore dal secondo turno “ha espresso il rifiuto della nostra comunità nazionale”.
L’ex primo ministro ha concluso dicendo che “È anche dubbioso sui benefici [della maggioranza nazionalista sull’isola], anche se la nuova maggioranza gode della legittimità delle elezioni” ma questa legittimità “non esenta dal rispetto della legge né autorizza a pronunciare nei confronti della Francia invettive degne di un’agitazione clandestina”.
Pure l’ex ministro e membro del Partito Socialista Jean-Pierre Chevènement si è detto scioccato dal discorso di Gilles Simeoni e ha detto: “Oggi la co-ufficialità della lingua corsa, che chiedono i nazionalisti,anche altri la chiedono per la loro lingua. Se votiamo la Carta per lingue regionali e minoritarie, beh, avremmo certificati di matrimonio, di morte (…) che possono essere scritti non solo in francese ma in una sessantina di lingue. Questo sarebbe il collasso dello spazio nazionale “
Chevènement ha anche descritto come “inaccettabile” un passaggio del discorso inaugurale come presidente dell’Assemblea Jean-Guy Talamoni “Siamo venuti qui con tutti coloro che, come noi, ha sempre combattuto le autorità francesi sul terreno della Corsica”, ricordando che dai soldati nelle due guerre mondiali, ai resistenti, ci sono stati migliaia di Corsi che si sono battuti per la Francia.
Nella foto sotto l’ex primo ministro Fillon e l’ex presidente Sarkozy nel 2012.
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Fonte: France 3 Corse Via Stella