Saveriu Luciani: la lingua còrsa è un nostro diritto, la riforma la mette in pericolo

La tanto denigrata riforma delle scuole medie (collège), presentata a marzo dalla ministra dell’educazione Najat Vallaud-Belkacem, e in vigore dal rientro scolastico del 2016, è “una calamità” per il destino di lingue regionali vive e antiche. Nell’ultima sessione dell’Assemblea di Corsica (CTC), i nazionalisti moderati di Femu A Corsica, preoccupati dalle conseguenze potenzialmente disastrose sull’insegnamento della lingua còrsa, sono in prima linea contro la riforma. Hanno interpellato l’esecutivo sull’incompatibilità della riforma con la co-ufficialità còrso-francese, con il piano Lingua 2020 e con il trasferimento delle competenze in materia di educazione. Chiedono una deroga, con uno statuto transitorio in attesa della riforma costituzionale che dovrebbe permettere l’attuazione delle delibere della CTC.

Saveriu Luciani, consigliere territoriale e professore di lingua e cultura còrsa presso l’ESPE (Ecole supérieure du professorat et de l’éducation), spiega e argomenta queste posizioni.

Questa riforma non risponde alle esigenze della Corsica, alle nostre aspettative, alle nostre specificità, alla nostra ambizione a una societa bilingue o plurilingue. Femu A Corsica milita per il trasferimento di competenze in materia di Educazione che permetterà di governare l’insieme degli strumenti educativi dei giovani còrsi. Sull’avanzamento dell’età per l’iscrizione alla formazione professionale, sui mezzi contro l’abbandono scolastico, le conoscenze da acquisire e i metodi di lavoro importanti nel mondo di domani, dev’essere la Corsica stessa a dare le risposte.

Una riforma è necessaria, ma dev’essere specifica, in grado di combattere fenomeni come l’abbandono scolastico o il tasso di scolarizzazione, che nell’isola sono peggiori della media nazionale francese.

Per la maggior parte dei sindacati scolastici francesi, la rifoma non sarà utile dal punto di vista pedagogico: l’interdisciplinarità e l’autonomia degli istituti non sono quelle attese. In Corsica, l’Associu di i Parenti Corsi ha già preso posizione contraria, parlando di una messa in discussione dell’insegnamento della lingua còrsa. E noi condividiamo totalmente quella posizione! Basti pensare che la seconda lingua moderna (LV2) con la riforma sarà introdotta a partire dalla 5^ e non più dalla 4^ classe! Si parla di un aumento di 54 ore nell’insegnamento sulla totalità del monte ore delle scuole medie, ma di quale lingua? Non della nostra!

Dovendo scegliere una LV2 obbligatoria, gli studenti non sceglieranno praticamente mai una lingua “regionale” preferendo proseguire lo studio di quella lingua – quando lo faranno – in forma opzionale. Questo ridurrà ancor più il numero degli studenti di còrso, già basso.

Queste nostre preoccupazioni sono largamente condivise.
I deputati del gruppo di studio sulle lingue regionali hanno manifestato la loro profonda inquietudine su diversi articoli della riforma. Una mozione del Consiglio nazionale delle Università (CNU 73^ sezione) sposa le nostre perpelssità sulla scelta di una LV2 in 5^. Se applicata com’è, la riforma impedirà lo studio di una lingua regionale (LR) in 6^, e metterà in pericolo le sezioni bilingui. Il risultato sarà un ridimensionamento ulteriore dello spazio del còrso nell’insegnamento, il che avrà anche un impatto sulla formazione dei futuri insegnanti.

Facciamo appello all’esecutivo della CTC: se la riforma viene applicata così com’è, distruggerà tutto quello che abbiamo costruito in questi decenni. E noi non l’accetteremo! La nostra lingua è un nostro diritto! A lingua hè u sale di a nostra vita! Per Femu A Corsica l’obiettivo non cambia: mettere la lingua al centro dell’azione educativa e farne il perno di una società bilingue o plurilingue. Questo è ciò che serve per costruire una Nazione còrsa moderna, e per questo nelle prossime settimane faremo appello alla mobilitazione di tutti i còrsi.

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Fonte: CorseNetInfos.fr

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