La Scalinata del Re d’Aragona

By Debora Mauri Nov 16, 2016 #bonifacio

Tra le bellezze di Bonifacio non si può dimenticare una delle costruzioni più spettacolari al mondo, la scalinata del Re d’Aragona.

Si tratta di una scalinata di 187 gradini scavati nella roccia che porta dalla sommità della città al mare, fino al pozzo di San Bartolomeo. Questo pozzo è una piscina naturale sotterranea alimentata dall’acqua piovana, ora è inaccessibile, ma al tempo era usato come fonte di acqua dalla popolazione locale.

La scalinata ha una pendenza di 45 gradi e si estende per oltre 65 metri dal livello del mare.
La maestosità di questa struttura lascia a bocca aperta, indipendentemente dal punto di vista che si abbia, sia che la si guardi dalla cima della scogliera o dal 187esimo gradino, sia che la si osservi dal mare, tra le bocche di Bonifacio.

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Non posso negare, però, che percorrere questa scalinata sia un’ardua impresa. I gradini sono molto alti e a tratti scivolosi, e il problema maggiore è senza dubbio la pendenza e ripidezza, che mette a dura prova tutti, ma soprattutto chi soffre di vertigini. Ad ogni modo, la sua bellezza e misteriosità ripaga ogni fatica.

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Una leggenda, che si trasmette da generazioni a Bonifacio, ruota intorno a questa famosa scalinata.

Nel XV secolo, il re d’Aragona, Alfonso V, al tempo re di Sardegna, desiderava ottenere anche la Corsica. Appoggiato da un conte corso, Vincentello d’Istria, che era stato nominato vicerè dell’isola, riuscì a conquistare la Corsica, ad eccezione di Calvi e Bonifacio. Alfonso V, quindi, escogitò un piano per riuscire ad assediare la città e nel 1420 fece costruire dalle sue truppe questa scalinata per garantirsi l’approvvigionamento di acqua ed avere un accesso diretto sul mare. Secondo la leggenda, la costruzione avvenne in una sola notte.

La leggenda racconta che quella notte, la città fu salvata grazie al patriottismo dei cittadini di Bonifacio. Infatti, mentre il re d’Aragona e le sue truppe stavano tentando di attaccare la città risalendo dalla scalinata, le donne, che stavano conducendo una ronda, guidate da Margherita Bobbia, udirono dei rumori sospetti e diedero l’allarme.

Così i Bonifaciensi insorsero in difesa della città e Alfonso V e le sue truppe furono costrette a ritirarsi, rinunciando per sempre alla conquista della città.

Grazie alla fedeltà e alla prontezza delle donne di Bonifcacio, l’assedio fu fallimentare e la città rinforzò la sua reputazione di cittadella inaccessibile!

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Come sempre, la leggenda è più avvincente della realtà, ma è alquanto improbabile che quella costruzione così imponente sia stata eretta in una sola notte.

In realtà, infatti, la piscina naturale di acqua esiste da sempre e fin dalla preistoria gli uomini hanno migliorato quella scalinata per arrivare con più facilità alla fonte di acqua. Dal 1909, la scalinata ha preso il nome di Re di Aragona ed è diventato un simbolo di Bonifacio nonché uno dei più pittoreschi luoghi dell’isola.

Debora Mauri

Debora è una studentessa italiana di Psicologia con la passione del viaggio. Ama scoprire nuovi luoghi, ma soprattutto conoscere nuove culture e tradizioni. Ha conosciuto la Corsica durante un viaggio, che l'ha affascinata con le sue bellezze naturali ed incuriosita con la sua storia e la sua cultura.

By Debora Mauri

Debora è una studentessa italiana di Psicologia con la passione del viaggio. Ama scoprire nuovi luoghi, ma soprattutto conoscere nuove culture e tradizioni. Ha conosciuto la Corsica durante un viaggio, che l'ha affascinata con le sue bellezze naturali ed incuriosita con la sua storia e la sua cultura.

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