Sisco: la gendarmeria indaga in silenzio, i politici e la società civile continuano a parlare

By Redazione Ago 16, 2016 #sisco

I gravi fatti avvenuti nel villaggio di Sisco nella serata di sabato continuano ad essere al centro dell’attenzione e a suscitare forti emozioni.

Mentre le forze dell’ordine non lasciano ancora trapelare notizie sull’esatta sequenza dell’accaduto né sulle cause scatenanti della violenta rissa sulla spiaggia che ha coinvolto persone del luogo e membri della comunità musulmana, i media, gli abitanti e i politici continuano a rilasciare dichiarazioni.

Manifestazioni di cittadini si sono svolte nella vicina Bastia, in piazza Saint Nicolas , presso la prefettura e presso l’ospedale, dove i feriti sono ricoverati, c’era fermento.

Ferma condanna sia dall’Esecutivo della CTC che da tutte le forze politiche, mentre il consiglio comunale del paese ha deciso di vietare l’uso del burka – che pare fosse indossato da alcune donne che facevano il bagno a Sisco – che di altri segni di ostentazione della propria fede religiosa. Si fa appello alla riattivazione dei CDAL (comité départemental d’action laïque) e si ricorda che le leggi repubblicane sanciscono la parità uomo-donna e stabiliscono che la libertà di religione dev’essere esercitata privatamente o all’interno degli appositi luighi di culto ma non devono “inquinare” la vita pubblica. Posizioni che immancabilmente fanno discutere.

Nel frattempo si attendono novità che possano ricostruire con chiarezza l’accaduto e stabilire come degli adolescenti andati per fare il bagno e divertirsi sulla spiaggia si siano ritrovati con i loro genitori coinvolti in una rissa all’arma bianca che ha provocato feriti e tanta paura.

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Foto copertina: CorseNetInfos

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