Rete Corsa, l’associazione dietro il progetto Compru in Corsu, ha pubblicato oggi sulla propria pagina Facebook una lettera inviata oggi alla direzione delle Poste di Corsica.
Il motivo? Che delle lettere inviate nel mese di giugno alle 150 aziende che facevano parte della loro rete corsòfona (oggi le imprese sono 250) almeno una ventina sono state rispedite al mittente dal servizio postale perché l’indirizzo risultava inesistente.
Gli indirizzi di quelle lettere erano scritti in lingua còrsa, così come la lettera di oggi, indirizzata a:
Direzzione di a Posta di Corsica
U Direttore Pascal Mariani
Carrughju Maurice Choury
BP 421 – 20182 Aiacciu CEDEX 1
Rete Corsa ricorda inoltre che le Poste hanno firmato nel 2013 la “Cartula di a lingua corsa“, una carta che li impegna a promuovere l’uso del còrso nella vita di tutti i giorni, soprattutto per quanto concerne la propria attività. In questo caso, proprio la gestione e la consegna della corrispondenza.
I postini impiegati dal servizio postale sono spesso stranieri, e non conoscono il còrso. L’associazione ritiene che assicurare la corretta consegna anche di tutte le lettere con indirizzo scritto nella lingua locale sia il minimo per un servizio pubblico pagato dai cittadini còrsi. Tanto più che, dice, parole come “carrughju”, “strada” o “piazza” non richiedono una laurea per essere imparate e comprese.
E conclude invitando i titolari e i dipendenti delle imprese iscritte alla loro rete, i 1700 utenti della loro applicazione e a quanti li seguono e li sostengono, di impegnarsi a scrivere d’oggi in avanti tutti gli indirizzi delle proprie lettere in lingua còrsa. Qui sotto la copia della lettera originale:
Rete Corsa sta portando avanti, oltre al progetto Compru in Corsu, piccoli atti concreti per mettere in pratica il bilinguismo. Di pochi giorni fa ad esempio il loro annuncio di lavoro per una posizione commerciale, per candidati rigorosamente trilingui: inglese, francese.. e còrso!
Guillaume Bereni