Edouard Philippe cita la Corsica: si può difendere la Repubblica senza essere sordi alle esigenze d’identità

Ci sono stati anche voti di protesta, nella Francia metropolitana come nell’Oltremare. Bisogna ascoltarli” questa è una frase del discorso politico di politica generale che il nuovo primo ministro Edouard Philippe ha tenuto il 4 luglio davanti all’Assemblea nazionale. E poi ha proseguito “Il y a aussi un vote identitaire, qui s’est notamment exprimé en Corse.On peut être comme je le suis intransigeant sur les principes républicains sans être pour autant ignorant des diversités et des aspirations à la reconnaissance” . Ascoltiamolo:

“C’è stato inoltre un voto identitario, che nello specifico si è espresso in Corsica. Si può essere intransigenti sui princìpi repubblicani, come lo sono io, senza ignorare le diversità e le aspirazioni al riconoscimento”.

Un’apertura dunque alle esigenze di diversità e di identità all’interno della repubblica. Ma secondo gli eletti Corsi, ancora una volta il significato del voto democratico degli isolani è stato travisato.

«In Corsica non c’è stato un voto identitario, ma politico, sul programma molto preciso di un piccolo popolo che vuol essere riconosciuto per ciò che è, non limitandosi solo alla propria identità» commenta Michel Castellani, deputato eletto nella prima circoscrizione Alta Corsica. «C’è una dimensione identitaria, ce n’è una culturale, una storicoa, politica, geografica, e tutto questo dev’essere riconosciuto insieme dalla legge», prosegue.

Che il primo ministro si dia aperto alle rivendicazione di riconoscimento dei Corsi lascia dubbiosi gli eletti Nazionalisti:

« Non c’è una strada chiara che indichi dove le sue parole possano portare di preciso », ha dichiarato Jean-Félix Acquaviva,della seconda circocrizione Alta Corsica. « Oggi in Corsica il dibattito riguarda l’arrivo a uno statuto che dia potere legislativo alla Corsica per legiferare in pieno diritto su determinate materie, pemettendo ai Corsi di decidere della propria vita sociale, economica e culturale. »

Da parte sua Paul-André Colombani, della seconda circoscrizione Corsica del Sud, lamenta : « Avrebbe dovuto parlare di una mappa politica per la Corsica, che tracci nei prossimi 5 anni la via per una maggiore autonomia »

Il deputato dei Républicains eletto nella prima circoascizione Corsica del Sud, Jean-Jacques Ferrara saluta con favore il discorso del primo ministro: « ha riconosciuto la specificità della Corsica attraverso il voto espresso nell’isola. Ma ha rpetuto la sua intransigenza rispetto ai principi repubblicani, cosa che mi sembra importante »

Tutti e quattro i deputati isolani hanno però scelto l’astensione nel voto al discorso del primo ministro.


Fonti: FR3 Corse ViaStella – Alta-Frequenza

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