Fino al 9 dicembre il Babel Film Festival dedicato al cinema nelle lingue minoritarie

By Redazione Dic 4, 2017

 

Comincia a cagliari la 5^ edizione del Babel Film Festival, il primo concorso cinematografico internazionale destinato esclusivamente alle produzioni cinematografiche che guardano e raccontano le minoranze, in particolare linguistiche. Una novità rilevante in un contesto cinematografico mondiale in cui le grandi produzioni si ostinano a parlare lingue omologate e universali, che appiattiscono, in un certo senso, l’universo dell’espressione umana.

E in questa edizione ci sono altre novità. La prima è l’ingresso del festival all’interno della rete dello European language equality network, un circuito continentale dedicato a queste tematiche. La seconda sono i numeri imponenti: 180 film saranno proiettati, di cui 64 in concorso, con 38 lingue rappresentate. Ci sono anche film da Corsica e Sicilia, oltre che naturalmente dalla Sardegna ospitante. I numeri sono considerevoli se si considera che per partecipare i film devono essere parlati per almeno il 60% in lingue minoritarie, il che riduce molto la platea delle pellicole papabili.

Tra le cinematografie più vive, quelle in lingua catalana e basca; anche se le tutele e l’ufficialità – pur non essendo lingue nazionali – contribuiscono molto al loro vigore.

La Sardegna in questi ultimi anni ha fatto delle scelte importanti che vanno nella direzione della salvaguardia del patrimonio linguistico delle comunità isolane, che pur nella diversità e articolazione delle varianti linguistiche interne, ha comunque riconosciuto un orizzonte comunque unitario di salvaguardia, recupero e valorizzazione. Il Babel Film Festival nasce anche dal riconoscimento di una centralità che non è solo geografica, ma anche dinamica e culturale per il destino delle lingue non nazionali.

Il progetto del Babel Film Festival muove dall’intenzione che non è solo quella di rendere conto di un cinema che negli anni ha sempre di più raccontato storie periferiche, in cui l’uso della lingua della periferia ha connotazioni narrative imprescindibili e determinanti per la riuscita artistica dell’opera.

In questo senso il Festival offre a tutti gli autori, sia di documentari sia di fiction, la possibilità di dare visibilità e forza espressiva alle lingue, per favorire un reale confronto e scambio culturale tra le popolazioni di tutto il mondo. Il programma del Babel Film Festival contribuisce anche ad un confronto con gli universi della musica e del teatro – che da più tempo rispetto al cinema hanno compreso la ricchezza delle lingue minoritarie –, ma anche della televisione, che si sta aprendo sempre di più alle possibilità di comunicare in un modo diverso, mirato, centrato sui bisogni e i desideri di una comunità ristretta a cui restituisce il diritto di voce.

 

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