Le antiche diocesi corse: un legame millenario tra l’isola e la Penisola

Il cristianesimo arriva nell’isola nel I o II secolo, anche se come nella vicina Sardegna la nuova religione si affermò sulla costa (specialmente quella tirrenica) mentre l’interno rimase più refrattario, i primi secoli della nuova religione sono poco conosciuti. Quasi tutti i santi isolani (Devota, Giulia, Reparata, Appiano, Fiorenzo)  sono infatti di origine africana.

Il cristianesimo entra ufficialmente nella storia con papa Gregorio Magno (590-604) che afferma che l’isola ancora nel VI secolo era ancora “largamente pagana e l’autorità della Chiesa era quasi inesistente” e nella sua lettera per l’evangelizzazione dell’isola chiede ai suoi monaci di “costruire [chiese], battezzare, estirpare il culto del bosco e della pietra”, poi dopo esser stata completamente evangelizzata si organizzarono le sei diocesi isolane (Accia, Ajaccio, Aleria, Nebbio, Mariana, Sagone) che furono quasi tutte abolite con la legge francese del 1° luglio 1790 (tranne quella di Mariana abolita nel 1801), nel 1801 con bolla papale venne ristabilita solo la diocesi di Ajaccio come unica nell’isola, suffraganea dell’arcidiocesi di Aix fino al 1815, poi dell’arcidiocesi di Genova fino al 1860 quando tornò suffragenea di Aix.

Ecco in dettaglio tutte le antiche diocesi dell’isola, per secoli legate a Pisa o a Genova, infatti il papa Innocenzo II nel 1133 decise che tre di esse dovevano essere  suffraganee dell’arcidiocesi di Genova (Accia, Mariana, Nebbio) e tre a Pisa (Ajaccio, Aleria, Sagona). Inoltre l’arcivescovo di Pisa ebbe il titolo di primate della Corsica, che conserva tuttora.

DIOCESI DI ACCIA

Eretta nel IX secolo o secondo altre fonti nel 1133 per evitare dispute territoriali con i vescovi confinanti prende nome da Accia, frazione oggi abbandonata di Quercitello in Castagniccia presso il Monte San Petrone (1.766 m), era la più piccola diocesi dell’isola e comprendeva solo due pievi (Rostino e Ampugnani) che erano la prima parte della diocesi di Aleria e l’altra di Mariana, nel 1553 un’epidemia di malaria decimò la popolazione di Accia e su richiesta del vescovo di Mariana venne unita a Mariana fino al 1801 quando venne definitivamente soppressa.  Era suffraganea dell’arcidiocesi di Genova.

La diocesi comprendeva 15 parrocchie suddivise tra i comuni di Bisinchi, Casalta, Castello di Rostino, Gavignano, Giocatojo, Morosaglia, Quercitello, Scata e Valle di Rostino.

Nel 1968 è stata ricreata come diocesi tiolare e l’attuale vescovo è Levi Bonatto, vescovo ausiliare di Goiânia (Brasile).

Le rovine della cattedrale di San Pietro d’Accia presso il Col de Prato (985 m) nel comune di Quercitello in Castagniccia.

 

DIOCESI DI AJACCIO

Diocesi eretta nel III secolo si hanno notizie certe a partire dal VI secolo, la diocesi a partire dal basso medioevo era costituita da dodici pievi (Ajaccio, Bonifacio, Mezzana, Celavo, Cauro, Ornano, Talavo, Cruscaglia, Valle, Veggiani, Tallano e Sartena) e da 14 comuni (Ajaccio, Bastelica, Bonifacio, Figari, Forciolo, Grossa, Moca-Croce, Santa Maria-Figaniella, Santa Maria-Sichè, Sartena, Sotta, Urbalacone, Vero, Zigliara) che rimasero invariate tranne Bonifacio nel 1516 che venne incorporata da papa Leone X nell’arcidiocesi di Genova.

Il 1° luglio 1790 la legge francese ordinò la soppressione di tutte le diocesi isolane, tranne quella di Mariana che aveva sede a Bastia, ma con una bolla papale di papa Pio VII del 1801 fu l’unica dell’isola a venire ricostituita con tutto il territorio dell’isola, a cui erano state aggiunte le isole d’Elba e Capraia, il Principato di Piombino e alcune parrocchie di Castiglione della Pescaia e divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Aix. Nel 1816 perse i territori toscani e divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Genova, fino a quando l’italiano non venne reso illegale negli atti pubblici dell’isola, infatti nel 1860 ritornò suffraganea di Aix. 

Dal 2012 il vescovo è Olivier de Germay;  nel 2015 la diocesi aveva 251.000 battezzati su 307.000 abitanti pari al 91,7% della popolazione nelle 434 parrocchie dell’isola, 71 sacerdoti di cui 51 secolari e 20 regolari, 17 diaconi, 27 religiosi uomini e 41 donne.

L’attuale cattedrale barocca di Nostra Signora dell’Assunta ad Ajaccio costruita tra il 1577 e il 1593 su progetto dell’architetto lombardo Giacomo della Porta.

 

DIOCESI DI ALERIA

Diocesi eretta nel VI secolo, era costituita da 19 pievi (Govellina, Campoloro, Verde, La Serra, Bozzio, Alesani, Orezza, Vallerustio, Talcini, Venaco, Rogna, La Corsa, Covasina, Castello, Aregno, Matra, Niolo, Carbini) e da 29 comuni (AleriaAltiani, Aregno, Cambia, Canale di Verde, Carbini, Castellare di Mercurio, Castirla, Cateri, Cervione, Corte, Erbajolo, Focicchia, Giuncaggio, Lano, Lavatoggio, Muracciole, Piazzole, Piedicorte di Gaggio, Pietroso, Prato di Giovellina, Prunelli di Fiumorbo, Santa Lucia di Mercurio, Santa Reparata di Balagna, Tralonca, Valle di Campoloro, Valle d’Orezza, Ventiseri), già  immediatamente soggetta alla Santa Sede, nel 1092 con papa Urbano II divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Pisa.

Nel 1571 divenne vescovo il milanese Sant’Alessandro Sauli che spostò la cattedrale da Aleria a Cervione, dato che ormai era zona malarica e insalubre; la cattedrale di Cervione venne rimaneggiata nel XVIII secolo in forme barocche.

Nel 1769 dopo la morte del vescovo e il passaggio dell’isola alla Francia venne nominato l’unico francese, Jean-Joseph-Marie de Guernes, nel 1791 il vescovo accettò la Costituzione civile del Clero ma l’anno dopo scappò in Toscana a Lucca, Livorno e a Pisa dove morì nel 1798 e nel 1801 la diocesi venne soppressa.

Nel 2002 è stata ricostituita come sede titolare e l’attuale vescovo titolare è Guido Fiandino, già vescovo ausiliare di Torino.

La chiesa parrocchiale di San Marcello ad Aleria, costruita sulle rovine nell’antica cattedrale.

 

La cattedrale di Sant’Erasmo a Cervione, sede vescovile dal 1571 al 1801.

 

DIOCESI DI MARIANA

Istituita probabilmente nel IV secolo, la sede vescovile era la Cattedrale di Santa Maria Assunta detta “A Canonica” a Mariana nell’odierno comune di Lucciana, nel 1440 la sede vescovile venne spostata nel paese di Belfiorito che prese il nome di Vescovato e nel 1570 nella Co-Cattedrale di Santa Maria Assunta a Bastia dove rimase fino alla soppressione nel 1801.

Già immediatamente soggetta alla Santa Sede, dal 1092 al 1133 fu suffraganea dell’arcidiocesi di Pisa e dopo il 1133 di Genova; comprendeva i comuni di Bastia, Bigorno, BigugliaBorgo, Brando, CagnanoCanaleCastellare di Casinca, Furiani, Lento, LuccianaLuriMeria, Morsiglia, PietracorbaraPietralba, Rogliano, Santa Maria di Lota, RoglianoSanta Maria Poggio, Scolca, Sisco, Sorbo Ocognano, TominoUrtaca, Vescovato, Ville di Pietrabugno.

Nel 1563 venne unita a quella di Mariana la diocesi di Accia; e la diocesi che in origine comprendeva 17 pievi, divennero 19 dopo l’unione della diocesi di Accia: Bastia, Capo Corso, Luri, Brando, Lota, Orto, Mariana, Bigorno, Caccia, Casinca, Tavagna, Moriani, Ostricone, Tuani, Sant’Andrea, Giussani, Casaconi, Ampugnani e Rostino.

Nel 2002 venne istituita come sede titolare e l’attuale vescovo titolare è Paolo De Nicolo, già reggente della Prefettura della casa pontificia.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta detta “A Canonica” a Lucciana, costruita nel 1119 sopra quella paleocristiana e rimase sede vescovile fino al 1440

 

Il paese di Belfiorito in seguito conosciuto come Vescovato, sede vescovile dal 1440 al 1570.

 

Pro-Cattedrale di Santa Maria Assunta a Bastia, sede vescovile dal 1570 al 1801.

 

DIOCESI DI NEBBIO

Diocesi eretta nel V secolo, era la penultima per estensione e comprendeva solo 7 pievi attorno al golfo di San Fiorenzo: Canari, Nonza, Patrimonio, Santo Quilico e Santo Pietro. La diocesi comprendeva i comuni di Barbaggio, Canari, Farinole, Murato, Nonza, Olcani, Olmeta di Capocorso, Patrimonio, Poggio d’Oletta, Rapale, San Fiorenzo, San Gavino di TendaSanto Pietro di TendaSorio e Tomino.

Sede vescovile era la città di Nebbio presso San Fiorenzo che cadde in rovina, la cattedrale ancora oggi esistente è dedicata a Santa Maria Assunta, e il vescovo si spostò a San Gavino di Tenda.

Dal 1092 al 1133 fu suffraganea dell’arcidiocesi di Pisa, poi divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Genova con la bolla di papa Innocenzo II, soppressa dall’Assemblea Costituente nel 1790, la sua abolizione non venne riconosciuta dal papa fino al 1801.

Nel 2006 è stata istituita come de titolare e il vescovo titolare è Francisco Montecillo Padilla, nunzio apostolico in Arabia.

La cattedrale del Nebbio dedicata a Santa Maria Assunta costruita nel 1138.

 

La chiesa di San Gavino a San Gavino di Tenda, sede del vescovo di Nebbio dopo l’abbandono di Santa Maria Assunta.

 

DIOCESI DI SAGONA

Documentata per la prima volta nel 591, comprendeva 18 pievi e 27 parrocchie divise tra i comuni di Balogna, Calenzana, Calvi, Cargese, Cristinacce, Galeria, Letia, Lumio, Manso, Marignana, Moncale, Montemaggiore, Osani, Partinello, Piana, Porto, Renno, Salice, Sari d’Orcino, Serriera, Vico e Zilia.

Dal 1092 divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Pisa, la sede vescovile era a Sagona oggi frazione del comune di Vico;  in seguito alle incursioni saracene e alle distruzioni dell’abitato il papa autorizzò il vescovo a trasferirsi a Vico dove risiedette dal 1569 al 1625.

Nel 1625 il vescovo si trasferì nella fortezza genovese di Calvi dove rimase fino alla soppressione delle diocesi nel 1790, che però non venne riconosciuta dal papa fino al 1801.

Nel 2002 venne istituita come sede titolare e l’attuale vescovo titolare è  Paolo Rocco Gualtieri, nunzio apostolico in Madagascar, nelle Seychelles e a Mauritius e delegato apostolico nelle Comore con funzioni di delegato apostolico a Riunione.

La cattedrale di Sant’Appiano a Sagona, oggi frazione del comune di Vico, sede vescovile fino al 1569.

 

Il paese di Vico, sede vescovile del vescovo di Sagona dal 1569 al 1625.

 

La Cattedrale di San Giovanni Battista a Calvi, sede vescovile di Sagona dal 1625 al 1790.

 

Fonte: Anima Corsa e La Christianistion de la Corse

Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

By Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

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