Il giornalista e noto critico gastronomico Périco Légasse, intervenendo al dibattito televisivo su CNews, ha dato una sua idea dell’atteggiamento di Macron e del mondo politico francese nei confronti della Corsica che non non si sente spesso sulla tv nazionale.
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Légasse, di una famiglia di origini basche, comincia col dire che la Francia in questa vicenda ha dimostrato di essere una nazione “vecchia, stanca, che non ha capito che il mondo è cambiato, che ci sono identità ormai riconosciute dall’Europa intera” e che “gli stati federali sono i più performanti”. Cita poi gli esempi di Canada e Gran Bretagna che costruiscono intorno a queste identità delle realtà istituzionale in tutta tranquillità.
Dopo aver riconosciuto l’abilità e l’intelligenza di Gilles Simeoni, ricorda agli spettatori che “la Corsica è un territorio che è stato comprato come si compra il bestiame nel 1768 da Choiseul” e che Pasquale Paoli, “grande umanista tra i fondatori dei princìpi della rivoluzione francese”, ne fece “una repubblica indipendente”.
Sulla questione della lingua, dice semplicemente che i giovani Corsi per la Francia nella guerra del 14-18 “non parlavano francese, ma solo còrso”.
La conclusione del pensiero è profonda tristezza per Macron, che è andato nell’isola per “insultare il popolo corso” che invece dovrebbe riconoscere.