Visita di Talamoni, discorsi in gallurese e maddalenino dei consiglieri sardi

L’arrivo del presidente dell’Assemblea di Corsica nell’aula del Consiglio regionale della Sardegna è un evento storico, sotto molti punti di vista. Uno di questi è quello linguistico.

L’intercomprensione tra lingua corsa e italiana è sotto gli occhi di tutti, e noi come altri sosteniamo che debba anche essere sfruttata come preziosa risorsa per lo sviluppo del còrso. Ma il discorso di Jean-Guy Talamoni in lingua nustrale ha scatenato a sua volta altri piccoli avvenimenti a loro modo storici: il primo discorso tenuto in aula in lingua maddalenina dal consigliere Pierfranco Zanchetta, e il primo in gallurese, tenuto dal consigliere Giuseppe Meloni, di Loiri Porto San Paolo.

Nel video qui sotto, tratto dal sito del giornale La Nuova Sardegna, potete sentire il discorso di quest’ultimo. Il gallurese è molto simile alle parlate del corsu suttanu, ma si caratterizza per la presenza frequente della L invece di R.

Galurese e maddalenino sono parlate di chiara origine còrsa. Lingue minoritarie, in Sardegna, riconosciute ufficialmente dalla legge, anche se questa legge non sempre viene sempre rispettata. Lingue italoromanze, come quelle di Corsica, e molto diverse quindi dalle parlate Sarde del centro e del sud dell’isola, che hanno invece una propria derivazione diretta dal latino. In Gallura non è mai stato accettato l’uso, ancora non concretizzato, della “lingua sarda unificata” (LSU) nei documenti pubblici.

Lingua viva, il gallurese, afferma La Nuova Sardegna. Lo aveva dimostrato, anni fa, uno studio della Regione. Lo potrebbe capire chiunque, facendosi un giro in Gallura. Lo si parla a casa, nei luoghi di lavoro, dalle fabbriche alle imprese turistiche, nei consigli comunali dove i sindaci tra di loro, di solito, parlano in gallurese. Una lingua diffusa anche nelle coste, ad Arzachena,e a Monti di Mola sulla Costa Smeralda.

Ieri per la prima volta – secondo Franco Mannoni, ex consigliere regionale socialista, gallurese di Santa Teresa (o Lungoni) trapiantato da anni a Cagliari, un intero discorso nell’assemblea regionale è stato tenuto in gallurese. Prima di allora, solo battute. Per esempio ai tempi in cui, legislatura dal 1994 al 1999, era consigliere regionale Settimo Nizzi, che in aula spesso si esprimeva in gallurese (e polemizzava così con un altro gallurese, Renato Cugini). Un bell’orgoglio per Meloni. E anche per Zanchetta, che ha sottolineato come fosse la prima volta che un consigliere regionale si esprimeva in maddalenino.

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Fonte: La Nuova Sardegna

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3 thoughts on “Visita di Talamoni, discorsi in gallurese e maddalenino dei consiglieri sardi”
  1. l’arcipelago di La Maddalena fu abbandonato dall’uomo fino al XVII secolo, quando vi si stabilirono pastori corsi provenienti dall’Alta Rocca, fortunatamente l’Italiano è fratello del corso e grazie a questo il dialetto si è mantenuto vivo.

  2. Eccu, un picculu passu per l’umanità, un grande passu per a lingua Corsa (chì ci pare d’esse a luna di parlà a nostra lingua)

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