Brexit: i francofoni del Belgio chiedono di favorire l’uso del francese nelle istituzioni Ue

Se i tempi indicati saranno rispettati, entro la fine del 2019 la Brexit sarà realtà, e il Regno Unito non farà più parte dell’Unione europea. Questo significa che l’inglese non sarà più, in senso stretto, una delle 24 lingue ufficiali dell’unione: infatti Irlanda e Malta, i due paesi anglofoni rimanenti, hanno come lingua d’adesione alla Ue rispettivamente il gaelico irlandese e il maltese.

Se per molti osservatori questo rafforzerà il ruolo dell’inglese come lingua neutrale e di lavoro nell’unione, altri ritengono che essa sia l’occasione per rimettere in discussione questo ruolo.

Tra questi ultimi ci sono sei deputati del parlamento della comunità francofona del Belgio (Vallonia-Bruxelles), che a fine novembre hanno presentato una mozione che chiede di promuovere “l’uso della lingua francese e il multilinguismo” (forse una piccola contraddizione nel titolo stesso) all’interno delle istituzioni della Ue.

Dopo aver ricordato le cifre della francofonia nel mondo (280 milioni di parlanti di prima o seconda lingua sui 5 continenti destinati secondo l’OIF a raddoppiare nel 2060) e in Europa (quarta lingua per madrelingua L1 dopo tedesco, italiano e inglese) e il suo ruolo ufficiale in molte organizzazioni internazionali, i parlamentari citano recenti interventi della corte europea per contrastare il trilinguismo (inglese-francese-tedesco) che stava marginalizzando le altre lingue.

A questo punto, l’invito diretto all’Organizzazione Internazionale della Francofonia per intervenire sulla Ue, durante i negoziati Brexit, per favorire un ruolo preminente del francese come lingua di lavoro delle istituzioni, e l’invito ai membri francofoni delle istituzioni a utilizzare sempre il francese durante riunioni e discorsi pubblici in contesto multilingue, così come l’istituzione di stages e altre attività in lingua francese all’interno delle istituzioni europee.

Il tema del plurilinguismo in Europa è aperto e importante. Ma sostituire l’inglese col francese non ci pare essere la soluzione.

Qui il documento ufficiale:

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Fonte: PFWB.be

 

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2 thoughts on “Brexit: i francofoni del Belgio chiedono di favorire l’uso del francese nelle istituzioni Ue”
  1. Potrebbe essere l’occasione giusta per iniziare a promuovere, seppur gradualmente, quella che a mio parere dovrebbe essere la lingua unificatrice d’Europa: l’esperanto….

    1. Ho alcuni libricini esperantisti, un vocabolario e un manualetto di conversazione. Il progetto è nobile e ben costruito, ma non è riuscito. Andrebbe calato dall’altro, con forte convinzione e investimento. Oggi la lingua veicolare in Europa è l’inglese, che ha avuto successo anche (non solo) per la cultura viva che ha dietro e che è stata propagandata e diffusa. Non è una lingua artificiale. Io credo che la Ue debba spingere il plurilinguismo, come una grande Svizzera.

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